Acquedotti e Siccità
Lo scorso Marzo il Comune di Genova ci ha informato circa la volontà di ripristinare lo storico acquedotto della Boessa per permettere al Parco di Villa Pallavicini completa funzionalità dei laghetti e dei giochi d’acqua da poco restaurati. Per farlo è necessario che la condotta stessa non abbia perdite lungo il percorso e che eventuali allacci da parte di privati che negli anni si sono verificati, vengano dismessi.
Per questo, abbiamo subito convocato gli abitanti delle zone interessate dal passaggio dell’acquedotto in questione presso la nostra sede per renderli partecipi di questa volontà da parte del Comune, che garantirebbe comunque un nuovo allaccio all’acquedotto comunale (attualmente inesistente) risalendo da Via Luca Assarino fino a Case Condotti, insieme al quale verrebbero portate le altre utenze ad oggi non presenti (Gas, fognature, fibra ottica).
Durante l’incontro con gli abitanti, con i quali stiamo facendo da tramite anche per poterli raggiungere ed informare più capillarmente, è stata trovata disponibilità a ricevere questi nuovi servizi, a patto che vengano forniti prima della dismissione dell’acquedotto attualmente in uso; alcuni di loro hanno comunque fatto notare che una maggiore manutenzione e pulizia del condotto stesso, sia lungo il percorso ma anche e soprattutto alla presa, potrebbe portare ad un significativo miglioramento della portata d’acqua del condotto, che già è calata da quando sono stati effettuati alcuni carotaggi d’ispezione per la Gronda vicino alla zona della sorgente.
Siamo in attesa di conoscere ulteriori sviluppi su questa questione, che tratta uno degli argomenti portati all’attenzione del Sindaco e degli Assessori durante il nostro incontro dello scorso 30 Dicembre e che per ora è l’unico per il quale siamo stati ricontattati. In vista dell’estate sarà un argomento che interesserà tutta la Val Varenna (e non solo), specialmente nelle zone più elevate attualmente non raggiunte dall’acquedotto comunale, che durante la siccitosa estate 2022 si sono ritrovate in difficoltà, pensiamo ad esempio ai piccoli gruppi di case come Granara oppure all’intera Carpenara, più estesa ed abitata, che come l’anno scorso rischiano di rimanere senz’acqua nei prossimi mesi.